MAUI

A Maui la temperatura varia tra i 22 ed i 29 gradi (centigradi, naturalmente!). Arrivo qui da Oahu, che é l'isola su cui sta Honolulu, che da brava turista sono andata a visitare tutta, compreso un tour tutto USA-patriottico a Pearl Harbour. Dopo di che  mi sono detta che potevo anche evitare di venire alle Hawaii. Ma poi...ormai ho imparato che domani puó sempre essere meglio di oggi, cosí prendo l'aereo-omnibus per Maui. Arrivo nel primo pomeriggio, al bed & breakfast preventivamente prenotato, che a parte il fatto che si rivela essere solo bed, non é niente male. Sherry like te wine, la signora che lo gestisce e che mi si presenta cosí, mi fa vedere dov'é il passaggio comunale per andare alla spiaggia (che peró esiste solo con la bassa marea) e poi mi porta in una camera da letto cosí leziosa che profuma perfino di gelsomino. C'é anche una specie di cortina di tulle, non la si puó assolutamente degradare a zanzariera, sopra i due letti! Con 28 gradi fuori ed almeno tre di piú dentro...Mi affretto ad accendere il condizionatore, che é l'unica cosa poco leziosa: rumorerggia come un trattore. Mi arrendo e, in attesa di poter fare la bambola sulle coltri pizzate, scendo alla piscina. Goduria. Chiacchierando con Sherry like the wine, chiedo informazioni sulle cose che si possono fare a Maui. L'elenco é notevole, píú di quello che dice la guida cartacea, e comincia con la proposta di partecipare ad un lu'au la sera stessa. Perché no? Mangiata di carne cotta in un buco nella terra, in spiaggia, a volte accompagnata da mangiatori di fuoco e cose simili. Questo é quello che so, quindi pantaloncini e maglietta, golfino nel caso sperabile di un po' di fresco. Da brava mi preparo in anticipo e poi vedo scendere Diana, la figlia ventenne di Sherry like the wine, tutta in ghingheri! Batto tutti i record: in due minuti mi metto l'unico vestito che ho (nero a fiori, perfetto), mi trucco, collana e orecchini. Peccato per i sandali, che proprio non sono da sera...pazienza. Andiamo al lu'au allo Sheraton! Ci credo che bisogna vestirsi! E poi scopro che bisogna anche pagare la bellezza di 98 dollari, io ingenua bambina che credeva addirittura di essere stata invitata! Mi sta proprio a pennello, la stanza della bambola. Comunque una serata molto bella, con spettacolo di danze varie e stendiamo un velo pietoso sull'animazione a cui partecipano gli ospiti. Tutto si svolge su un prato all'inglese, perfetto per camminarci a piedi nudi, cosí risolvo il problema dei sandali. E  se poi tenete conto che un paio di giorni fa mi sono anche messa lo smalto rosso sulle unghie dei piedi, vi assicuro che faccio proprio la mia porca figura! Alle nove tutto é finito e rientriamo, una bella dormita-sauna (impossibile tenere in moto il trattore durante la notte) e sono pronta per la caccia alle balene. Siamo alla fine della stagione, ma riusciamo a vederne quattro. Confesso: io ne vedo tre, perché della quarta arrivo in tempo a vedere solo lo splash. Peró quelle tre le vedo proprio bene, da vicino, con le codone in aria che sembra che scodinzolino, quando si immergono. Un'emozione notevole, vi assicuro. E una coppia, mi dicono madre e figlia, va e viene davanti alla nostra barca per un po' di tempo. Rientro in tempo per farmi una breve dormita-sauna sveglia alle due (giá, due,due di notte), partenza alle due e mezzo per andare a vedere l'alba sul vulcano. Piú di 3000 metri, un freddo boia (e chi ci ha pensato a portarsi la giacca a vento a Maui??), un oceano di nuvole invece che di acqua, e noi ci galleggiamo sopra. Bello, ma io continuo ad essere del parere che le albe assomiglino moltissimo ai tramonti, i quali avvengono per di piú in ore molto piú cristiane. Altra dormitina-sauna ed alle sei e mezzo (cribbio, sempre di mattina presto) parto per una crociera con snorkelling a Molokini, isolotto con barriera corallina. Incontro la quinta balena, tre tartarughe, durante la navigazione, e snorkellando vedo una quantitá impressionante di pesci multicolori. Addirittura non mi accorgo di essere in acqua da un'ora e mezzo, esco con la pelle tutta raggrinzita (non solo cellulite...). Tono in tempo per una cena giapponese con una coppia di americani conosciuti a bordo, e poi mi aspetta la solita dormitina-sauna: domattina si parte alle sette, foresta pluviale, vulcano, spiaggia nera e non so che altro. Insomma, a Maui non mi annoio proprio!

 

Big Island

 

Alla Big Island decido di andare solo per vedere un vulcano. Certo che di vulcani, in questo Viaggio, non me ne sono mancati. Ma questo é attivo, pare che brontoli ancora. Altro non mi interessa, cosí fisso per tre giorni a Kona, il posto piú vicino al vulcano. A proposito del posto piú vicino, ecco un bell’esempio di  come l’esperienza non serva a niente: a Maui avevo scelto di atterrare non nell’aeroporto principale, ma in uno piú piccolo e piú vicino a Lahania, dove volevo andare. Cosí avrei risparmiato per il trasferimento dall’aeroporto all’albergo. Perfettamente vero. Peccato che poi, per andare a Big Island, dal piccolo aeroporto ho dovuto tornare ad Honolulu e da Honolulu finalmente a Kona. Una quindicina di dollari risparmiati di taxi e sessantacinque dollari spesi di piú in aereo, oltre a quattro ore perse. Nonostante questo, anche qui scelgo l’aeroporto secondario! Per fortuna abbastanza grande, e comunque per il prossimo trasferimento devo per forza ripassare da Honolulu, visto che Kauai é dalla parte opposta dell’arcipelago. Ma torniamo a Big Island (che poi in realtá si chiama Hawaii, lo sapevate? La chiamano Big Island perché é la piú grande e per non confonderla con tutto l’arcipelago). Arrivo ed atterro in una colata di lava. Molto appropriato. Divido il taxi con una ragazza svizzera, peccato che il suo albergo venga prima del mio. E siccome il taxista (fetente) mi dice che il mio é vicinissimo, scendo anch’io e mi incammino a piedi. Venti fantozziani minuti, un caldo lavico, una borsa hawaiiana con le rotelle che fa un rumore tipo aereo in fase di decollo, tanto che dopo un po’ mi vergogno e la porto sollevata. Arrivo all’albergo e mi fiondo in piscina. La sera trovo un simpatico messaggio della coppia di americani che mi propongono una cena per domani. Peccato che domani io abbia in programma il giro dell’isola, che esendo Big, é lungo, comincia ale sei e mezzo e finisce alle sette. Rimandato a dopodomani. Scopro cosí che Big Island non é solo vulcano, ma anche rainforest, spiaggette, addirittura un ranch con migliaia (mah...) di bestie. Sorpresa sorpresa!  Peró, quando decido di passare il giorno successivo al mare, la sorpresa é che la spiaggia di Kona praticamente non esiste: saremo una ventina e riusciamo a darci fastidio! Cosí opto per la piscina dell’albergo, assieme a non so quante formiche, che riescono anche loro a darmi fastidio. La cena invece é molto simpatica e buona. Comunque, sono contenta di aver previsto solo tre giorni quaggiú.