Certo Akenor non è il primo viandante che
giunge a Pietranera spaventando la gente con terribili presagi
riguardo alla fine del mondo con l'imminente arrivo dell'anno
1000. Ce ne sono stati tanti prima di lui, alcuni veri e propri
barboni che non chiedevano altro che le monete per ubriacarsi e
dimenticare così la paura (probabilmente loro non ne avevano
affatto), altri con un'aria nobile e santa, che raccomandavano a
tutti di pentirsi e chiedere perdono al Signore.
Ma Akenor è diverso: ha un'aria molto più autorevole, non
sembra che voglia convincere qualcuno, ma solo che stia
raccontando notizie certe avute chissà come e chissà da chi.
Non so se è perché in fin dei conti manca solo poco più di un
anno al 1000 e quindi la paura fa sempre più presa o se per la
mia particolare situazione, ma mentre riuscivo ad ignorare tutti
gli altri, Akenor mi sta facendo riflettere sulle sue parole,
mentre sto qui, sulle rive del fiume a perdere tempo (e pensare
che forse non me ne rimane molto ancora).
Gli obblighi che ho nella società mi costringono ad agire in un
certo modo, il cuore mi dice di fare altre cose. Certo se fossi
sicuro che Akenor ha ragione, potrei decidere nel migliore dei
modi, ma se sbaglia molte persone dipendono da quello che farò,
tutta la mia vita ne sarà influenzata. Come decidere? Inoltre il
tempo a disposizione non è molto: alcune decisioni vanno prese
subito...
L'importante sarebbe credere in qualche cosa,sia pure piccola, ma
credere..sono solo un uomo che ha paura del futuro scuro e
tenebroso, o non ho il coraggio di credere in qualcuno..?
E se questo qualcuno mi frega come già' tanti altri hanno fatto
prima di lui?
No, non ho paura del futuro, ma nemmeno posso fidarmi del primo
viandante che arriva in città' a seminare disastri e tormenti!
Certo, sembra più' sicuro e tranquillo di tanti altri, ma....
Ho bisogno di altre prove, gli starò' vicino per capire....
Da quando e' arrivato, Akenor e' sempre la', seduto ogni giorno
nella piazza, guarda la gente senza parlare, sembra a
disposizione di vuole conoscere e sapere. Mi avvicino a lui, mi
guarda fisso, non so cosa dire, provo a dirgli : "se non hai
un posto dove andare, fintanto che ti fermi a Pietranera, puoi
venire a casa mia, un pasto, un letto e un tetto sono tua
disposizione ". Mi sorride e risponde: " Cosa te le fai
di una casa, vai per il mondo "
Gli rispondo che una casa e' un luogo da cui partire per tante
avventure, un luogo per custodire esperienze e ricordi, un luogo
per immaginare progetti.
Lui mi guarda, pare stupito o forse ironico e mi dice: "mi
sa che io e te abbiamo trovato qualcosa di cui parlare e, forse -
aggiunge - due o tre cose da fare insieme...."
Poi, improvvisamente: "Ma fai bene attenzione, la strada e'
piena di difficoltà, ci sono ostacoli ad ogni passo e, forse,
vuoi restare nella tua casa che, oltre a tutto quello che dici,
e' anche il tuo luogo di oblio e di stasi"
Mi misi a riflettere. Da sempre ero sicuro che niente nella vita
capita per caso e bisogna ben stare attenti a captare anche il
significato delle piccole cose, apparentemente prive di senso,
che ruotano intorno a noi.
Forse era un messaggio, qualcuno mi stava dicendo di uscire dalla
meccanicità della vita che mi ero costruito per trovare qualcosa
di più armonioso con il quale convivere.
Cerco disperatamente con gli occhi un segno, un qualcosa al quale
aggrapparmi nella confusione in cui mi sento mentre Akenor dice:
"Non continuare a cercare fuori, dai, ancora non hai
imparato?".
...ero molto teso,sconvolto,ma sentivo che lui aveva ragione..che
la vita nascondesse misteri immani?era forse ora che anche la mia
vita li scoprisse?..
Decisamente sì, era ora, ne sentivo ormai la necessità quasi
fisica. E fisicamente sentivo dentro abissi che si spalancavano e
chiedevano risposte.
Ed improvvisamente capii! Ecco cos'era "la fine del
mondo" che Akenor era venuto a predire! Non disastri, morte
e distruzione, ma la fine del "nostro" mondo!
Quello che portiamo dentro di noi, le nostre abitudini, il nostro
egoismo, la nostra voglia di avventura sempre sopita e soffocata
dalla vita normale di tutti i giorni, soffocata dai nostri
interessi!
"Svegliati Thomas!" - mi dissi - "alzati e
cammina! ...anzi, togli quelle ali che da troppo tempo giacciono
nel fondo del cassetto, infilatele e.....vola!"