Era seduta sul letto della sua camera, con indosso un vestito elegante, e non aveva voglia di far nulla. La seta nera le fasciava il seno, le sfiorava le caviglie, le cingeva la vita, mentre un piccolissimo ciuffo biondo sfuggito dallo chignon le faceva il solletico al collo. Alle orecchie aveva dei brillanti e un solitario alla sinistra. Portava una collana di perle. Sofia era una donna bellissima e, a volte, se ne rendeva conto. Solo che non aveva la minima intenzione di partecipare a quella serata di gala. Di più, non voleva fare assolutamente niente. Da qualche parte nella sua mente una vocetta le sussurrava che sarebbe stato meglio muoversi per fare qualcosa, qualsiasi cosa, ma la sua apatia la tratteneva. Di solito gli uomini la notavano, ma nell'ultimo periodo qualcosa stava cambiando,non si sentiva più se stessa,era strana,delusa, insoddisfatta.. All'improvviso sentì bussare alla porta... guardò l'ora, si alzò e diede un'ultima occhiata allo specchio ed andò ad aprire Si trovò davanti colui che avrebbe dovuto accompagnarla a quella noiosa serata. Franco, un uomo sui quarant'anni, brizzolato, barba molto curata, insomma, quello che si può dire un gran bel cavaliere. Sicuramente avrebbe fatto una magnifica figura insieme a lui. Ma ....... no, quella sera non sarebbe finita in un gran salone...... "Ciao io sono Franco, tu sei Sofia vero?" "Sì...sono Sofia...ciao...prendo la borsa e arrivo subito" Andò a prendere la borsa senza neanche invitarlo ad entrare, la poca voglia di uscire per quell'appuntamento aumentava di secondo in secondo. Chiuse la porta di casa e si avviarono alla macchina. Le portiere si chiusero e si aprì un silenzio che lei non aveva nessuna voglia di riempire con parole o frasi di circostanza. "Dove stai andando? Non è questa la strada" disse Sofia, notando che il suo accompagnatore ne aveva presa una opposta. "è vero e non è nemmeno una scorciatoia. Tu non hai voglia di andare là, io neppure, no?" "E dove andiamo allora?" Andiamo avanti, evviva l'avventura! Esclamò Franco. All'improvviso quella strada si aprì in una verde vallata con un ruscello che la costeggiava sulla destra. Ingranò una marcia bassa perchè la strada si inerpicava sempre di più fino ad arrivare in un pianoro, si intravvedeva un villaggio e lì si diressero. Le greggi rientravano alle stalle, il sole stava tramontando e Sofia propose di trovare una sistemazione per la notte. Entrarono in un'osteria, non c'era nessuno. L'interno si presentava pulito e Franco tossì per farsi sentire. Apparve l'oste......... Sembrava l'oste delle favole, grasso in un modo esagerato, quasi che il corpo volesse formare una o, con un classico grembiulone a quadrettoni bianchi e rossi, con un paio di buchi e le tipiche macchie di sugo a mò di decorazione. Per non smentirsi disse, nella migliore tradizione favolesca: "Cosa posso fare per voi, miei buoni signori ?" "Intanto vorremmo mangiare" rispose Franco, guardandosi intorno " e poi stiamo cercando una stanza per la notte... ma non credo che..." "Abbiamo due sole stanze in questa locanda e per vostra fortuna sono entrambe libere, a voi la scelta; o preferite dormire separati?" Il suo ghigno infastidì Sofia, la sua espressione ingorda era rimasta lì, sospesa nell'aria, in attesa della risposta che non si fece attendere. "...ne basta una" lo incalzò la donna, sorridendo al suo compagno "e che sia la più bella delle due!".