Oreste dormicchiava in uno scompartimento di seconda classe, sull'intercity che lo stava riportando a casa. Come in un caleidoscopio, la sua mente, seppure intorpidita, gli ripresentava gli ultimi coloratissimi avvenimenti.
In viaggio verso l'ignoto o verso la conoscenza; in viaggio verso l'illusione o verso il nuovo mondo; questa la sensazione che gli dava la sua vita, cosi' "irregolare" e poco incline alle frasi fatte e alle consuetudini. Ma, anche nella vita piu' avventurosa, spesso le cose banali e quotidiane irrompono quando meno te l'aspetti. E bisogna svegliarsi in fretta e affrontare la situazione. L'imprevisto- per modo di dire- era rappresentato ora dal controllore, che si avvicinava a grandi passi proprio al suo scompartimento.

Certo, viaggiare "a sbafo" era un gran divertimento, oltre che una necessita'; come avrebbe potuto spostarsi se da ormai due anni non percepiva nessuno stipendio?La sua scelta era stata chiara: sbarcare il lunario alla giornata, senza preoccupazioni di alcun genere, se non quelle di procurarsi il cibo quotidiano!

Intanto si sente la voce del controllore che chiede i biglietti.."BIGLIETTI.. BIGLIETTI...."

Lentamente si apre la porta dello scompartimento.Il controllore gli si avvicina con la mano protesa in attesa del biglietto,ma...............HIHIHTIHZIHTIHTIZHTIZHITHTIXHITZHITHXIHTZI .. Qualcuno ha tirato il freno d'emergenza.Il controllore sbatte violentemente la testa nella porta ,svenendo.Oreste riesce a rimanere seduto senza farsi del male,e assiste intontito al caos che si è creato sul convoglio e lentamente riprende contatto con la realta'. Accanto a lui sedeva una giovane ragazza che, al momento dello svenimento del controllore del treno, le si era portata acconto per tamponare il sangue che usciva da un piccolo taglio sulla tempia provocato dall'incidente. Era una ragazza veramente gentile, penso' Oreste...
Tutto intorno a lui era caos, rumore,polvere ,ma la ragazza gli chiese:-come va?sta bene?-.. e lui si perse in mille emozioni,il profumo della ragazza lo inebriava ,e i suoi occhi erano di un azzurro intenso, i suoi capelli di un biondo naturale e Oreste si perse in quello squardo e nel suo profumo.
-Stop questa è buona -gridò Sandro Bonetti il regista dello spot pubblicitario e aggiunse - Remo spegni le luci che ne facciamo un' altra più tardi, però non esagerare col sangue finto sulla testa del
controllore- e Remo borbottando eseguì gli ordini -ma anvedi un po' che ce
tocca fà pe na reclamme de no profumo- e spegnendo le luci gridò:-fatto dottò quanno vole ricominciamo......